Thursday, 10 November 2016

Color aragosta in chimica

Come si evince dal nome il color aragosta trae le sue origini dall'omonimo crostaceo, che sembra affascinare molto i chimici. Esso infatti cambia quasi magicamente colore durante la cottura, passando dal bruno-blu a uno smagliante color arancio scuro. La ricerca "On the origin and variation of colors in lobster carapace", condotta presso la Scuola di Chimica della University of Manchester, è riuscita a svelare il mistero. La colpevole risulta essere la reazione tra le alfa-crostacianine (proteine prodotte da astici e aragoste) e la astaxantina, una sostanza carotenoide dal tipico colore rosso-arancio (il medesimo dell'aragosta cotta). La combinazione tra le due sostanze, in natura e da vivo, rende il corpo dell'aragosta di colore bruno-blu. Quando arriva il bagno bollente, però, ecco che l'astaxantina degenera e diventa rossa a causa del calore. Il fatto è che l'astaxantina può comportarsi come un acido, una proprietà che è emersa come decisiva nella reazione con le crostacianine di astici e aragoste. Perché è molto interessante? Il professor John Helliwell ammette che si tratta di una piccola curiosità scientifica; però aggiunge che la scoperta potrebbe avere ricadute importanti in altri campi. "L'astaxantina" spiega "è un potente antiossidante, quindi ha molte proprietà salutari. Ma poiché è insolubile in acqua il problema da affrontare è come riuscire a utilizzarla in campo farmacologico". Se combinata con la crostacianina, questa la chiave, potrebbe essere assorbita dallo stomaco, ambiente acido che la potrebbe scomporre, rendendo così fruibili le sue qualità antiossidanti per l'organismo umano. Se questa scoperta vi ha entusiasmato è possibile approfondire l'argomento cliccando qui.





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